Utilizziamo i cookie per personalizzare i contenuti e analizzare il nostro traffico. Si prega di decidere se si è disposti ad accettare i cookie dal nostro sito Web.
27 mag 2025

Bich e la Coppa America

Ieri sera mia ha scritto un amico con un’osservazione interessante, che riporto: “in questi giorni tutti i Tg, giornali, ecc. stanno straparlando della prossima Coppa America che si svolgerà a Napoli; tutto quanto pubblicato è arricchito da notizie più locali tipo Luna Rossa, Azzurra, Raoul Gardini e l'avvocato Agnelli.

E' vero che di fatto era francese ma credo che sia importante ricordare nello storico della competizione anche il "nostro" Barone Marcel Bich.

Fantastico personaggio!”.

Giusto ricordarlo!

Nel 2014 così scrissi di lui: “Ho conosciuto Marcel Bich nel 1991, quando aveva 77 anni, i...

...continua
26 mag 2025

Gaza

Gaza. Qualcuno l’altro giorno mi ha detto: perché non ne parli?

Ne parlo, ma non ne ho scritto, perché il tema mi tocca nel profondo.

Sono per formazione culturale e convinzione politica da sempre un ammiratore del popolo ebraico.

Ho studiato la storia di Israele, Paese nato dalle ceneri - e mi riferisco proprio alle ceneri - del terribile e sconvolgente fenomeno dei campi di sterminio nazisti.

Ho seguito parimenti la tragedia palestinese, usata nel mondo arabo con logiche di strumentalizzazione, tanto da consentire l’ascesa di quei mostri di Hamas, che governano Gaza e affliggono le popolazio...

...continua
25 mag 2025

C’era una volta l’enciclopedia

Mio papà comprava enciclopedie. Nella libreria della casa dove sono cresciuto ce ne sono di vario genere, compresa una monumentale Larousse a più volumi in francese, che dev’essere costata parecchio e che dimostrava l’affezione che mio padre aveva per la lingua che parlava nella sua famiglia della bourgeoisie aostana.

Ho avuto la fortuna da bambino di averle sottomano e di sfogliarle senza essere distratto dagli aggeggi digitali di oggi, che hanno accorciato i tempi e banalizzato i contenuti. Senza essere assillati dal mondo digitale, con una televisione con il contagocce e con genitori che no...

...continua
24 mag 2025

Il mondo digitale

Una intera mattinata a parlare dell’Intelligenza Artificiale e un pomeriggio a presentare cosa sta facendo la Valle d’Aosta nel digitale.

Esagerato? Non credo.

Viviamo in un mondo che muta con una rapidità impressionante. Ognuno di noi può misurare i cambiamenti tecnologici e le loro conseguenze sulla sua vita e la loro incidenza sulla società nel suo insieme e semplicemente stupirsene.

Se si guarda al passato, non ho dubbi a dire che l’accelerazione impressa fra il Novecento e l’attuale secolo non ha eguali nella storia dell’umanità. E bisogna, per stare a galla, cercare di seguire certe modi...

...continua
23 mag 2025

Lo strano europeismo della Meloni

L’Italia da tempo ha assunto - e per onestà non solo con il centrodestra - atteggiamenti ambigui verso l’Unione europea, inserendosi troppo spesso in una sorta di zona grigia. Con il governo Meloni, pur con qualche atteggiamento trasformista a spizzichi e bocconi, l’antieuropeismo appare in superficie.

Scrive Allan Kavall su Le Monde un articolo su questo punto, da cui traggo qualche passaggio.

Parte - e così riassumo - dal valore simbolico della isoletta di Ventotene, dove finirono in soggiorno obbligato tanti antifascisti, e della celebre dichiarazione di stampo federalista.

Così scrive: “Ne...

...continua
22 mag 2025

Il leone valdostano

Quando sono stato in Africa, durante i giri nel Parco Kruger e in altre località alla ricerca di animali da ammirare, inutile dire di come la grande curiosità riguardasse il leone. Apro una parentesi.

La parola “leone” viene dal latino leo, leonis, che a sua volta deriva dal greco antico λέων (léōn). Entrambi i termini indicano proprio l’animale “leone”.

L’origine ultima della parola è probabilmente più antica e potrebbe risalire a una lingua semitica, come l’ebraico “lavi” o l’accadico “labbu”, che significano anch’essi “leone”. Queste parole avrebbero influenzato il greco, che poi ha trasmes...

...continua
21 mag 2025

Gli odiatori

Una volta questi miei pensieri quotidiani era possibile commentarli e avevo la possibilità di far accedere o escludere chi volesse entrare nel sito per farlo.

Ma dover fare questo lavoro di moderatore era uno sforzo suppletivo e mi costringeva ad aggiungere allo scritto quotidiano anche repliche e il tempo non lo avevo. In genere erano confronti civili, ma c’era anche qualche maleducato e qualche compulsivo. Ora chi vuole - e capita - mi scrive una mail e io, come faccio con chiunque mi contatti, rispondo in un rapporto chiaro alla luce del sole.

Non lo faccio con chi non si firma o si nascond...

...continua
20 mag 2025

Orwell e certi pacifisti

Pacifisti e pacifinti manifestano e mi viene sempre in mente la traiettoria nelle posizioni di George Orwell, che passò da una certa simpatia per gli ideali pacifisti per poi virare verso una critica ficcante.

Le sue esperienze dirette, specialmente durante la Guerra Civile Spagnola a partire dal 1936 con la sua crescente consapevolezza dei pericoli dei regimi totalitari come la Germania nazista, lo portarono a un forte rifiuto del pacifismo come posizione politica praticabile in determinate circostanze.

Scrisse parole forti: “Il pacifismo è oggettivamente pro-fascista. Questo è elementare buo...

...continua
19 mag 2025

La difesa del regionalismo

Scrivo da Venezia. Come sempre, questa città, così unica ed evocatrice di una storia profonda, assume un valore straordinario ad ogni visita.

Questa volta il suo scenario ospita una manifestazione già avvenuta negli anni prima a Torino e poi a Bari.

Si tratta del Festival delle Regioni, voluto dalla Conferenza delle regioni e dalle provincia autonome per affermare il proprio ruolo e il rispetto istituzionale che si deve al regionalismo.

Ricordo che questa Conferenza nacque nel 1981, dando luogo ad un organismo di coordinamento politico fra i Presidenti delle Giunte Regionali e delle Province a...

...continua
18 mag 2025

La vita vera

Ogni tanto mi chiedo che cosa ho imparato dalla vita.

Tema complicato e dunque, come tale, difficile da sintetizzare in poche parole, magari semplici perché non ne posso più di chi usa paroloni e discorsoni.

C’è una frase di Charles Bukowski che dice: “Che fine ha fatto la semplicità? Sembriamo tutti messi su un palcoscenico, e ci sentiamo tutti in dovere di dare spettacolo”.

Essendo lo scrittore statunitense morto trent’anni fa, vien da dire che la frase è stata profetica, che ci riporta alla purezza della semplicità,

Infatti, l’adozione di massa di Internet agisce in profondità da quando il...

...continua