Più mi aggiro per capire meglio il mondo digitale, sempre in movimento con una velocità impressionante, e più mi convinco dei suoi impatti plurimi su ciascuno di noi. Di conseguenza la necessità, anche per una Regione piccola, di adoperare ogni strumento innovativo che sia utile.
Molte tecnologie possono avere in un territorio montano come la Valle d’Aosta, con un buon livello di autonomia e una certa duttilità nell’assumere decisioni, un’area test che può essere utile.
Ricordo quando nel 1994, assieme al compianto Senatore César Dujany, incontrammo Silvio Berlusconi come delegazione valdostana in Parlamento: due eravamo e due sono rimasti. Ma eravamo riusciti ad avere una nostra piena dignità di rappresentanza.
Ebbene, nel colloquio con il Premier in una stanza a due passi dal Transatlantico a Montecitorio, Berlusconi appariva annoiato da questo giro di consultazioni, essendo ormai proiettato a Palazzo Chigi, ma dovendo sottostare a riti parlamentari che penso considerasse come perditempo. Si scosse d’improvviso da un certo torpore, quando gli raccontai che in Valle d’Aosta, precursori per l’epoca, stavamo stendendo una dorsale di fibra ottica, che si dimostrò negli anni successivi e ancora oggi come estremamente preziosa.
Avevo toccato un nervo giusto in una personalità - grande innovatore nella Televisione - che probabilmente aveva qualche nozione per il legame con il settore televisivo della fibra, che oggi è uno dei capisaldi della digitalizzazione.
Due esperienze significative era venute dalla visita alle sedi milanesi di Amazon e di Google, due giganti veri e propri dalle plurime attività che impattano sulla nostra vita quotidiana. Ci ero arrivato nel cammino di approfondimento che mi sono ripromesso, quando ho avuto la delega nel Governo della Valle d’Aosta su di una branca dell’Amministrazione rappresentato dal DIAD, che sarebbe il Dipartimento Innovazione e agenda Digitale.
Forse oggi “Innovazione” è termine invecchiato.
E da Amazon, fondata nel 1994 da Jeff Bezos, si resta stupiti della varietà di proposte e ne cito solo alcune: dalla forza dell’E-commerce globale, alla varietà cloud computing, alla ricchezza di usi dell’intelligenza artificiale e della robotica. Idem per Google, che nacque nel 1998 con Larry Page e Sergey Brin, che spazia da motori di ricerca alla pubblicità online, dalla intelligenza artificiale ai servizi digitali integrati. L’elenco per entrambi potrebbe essere ben più lungo.
Colpisce l’approccio informale, sedi a misura di dipendente, flessibilità del lavoro e una capacità di illustrare i prodotti da veri venditori.
L’innovazione tecnologica e l’impatto globale si accompagnano ad un mercato dove piccoli e grandi combattono alla ricerca costante di nuove soluzioni.
Questo per il settore pubblico è causa di ansia nelle scelte da effettuare con le procedure di gara e con il rischio costante che una tecnologia prescelta invecchi dal giorno alla mattina per l’incalzare delle scoperte.
Ogni giorno società e fornitori inseguono chi rivesta ruoli come il mio per proporre soluzioni sempre più performanti e alcune piste che stiamo seguendo incideranno in positivo sul futuro della Valle d’Aosta.
Ma - e lo considero positivo - ci sono anche società pubbliche con cui interloquire e il Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dimostra efficienza e correttezza nei rapporti con le Regioni e anche io dinamismo necessario per muoversi nella Galassia digitale. In ultimo, poche ore fa, sono stato a Bologna per incontrare i rappresentanti CINECA (era un acronimo, oggi è un marchio), che è un consorzio interuniversitario italiano nato nel 1969 e diventato uno dei più grandi e avanzati centri di calcolo e innovazione tecnologica in Europa.
Interessantissima interlocuzione con un consorzio che opera in un altro tassello essenziale e cioè il Supercalcolo. CINECA ha, infatti, uno dei più potenti sistemi di calcolo ad alte prestazioni (HPC) in Europa, utilizzato per la ricerca scientifica avanzata in vari campi come fisica, biologia, intelligenza artificiale, climatologia e altro.
Esiste in più, anche in questo caso, una sorta di catalogo a disposizione anche di una Regione come la nostra. Si tratta in tutti i casi illustrati di effettuare scelte e di spiegarle bene ai cittadini valdostani, alle nostre imprese, al sistema scolastico, in settori strategici nel sociale e nel sanitario.
Bisogna farlo con circospezione, ma anche con la velocità necessaria per non restare indietro e con una visione di collaborazione con lo Stato, con le altre Regioni, non solo quelle italiane, per spendere bene i soldi e i fondi comunitari e il PNRR sono un banco di prova.
La Macroregione alpina ci vede in questo settore come capofila e dev’essere considerato un vanto, pensando alle nostre dimensioni così ridotte.