Utilizziamo i cookie per personalizzare i contenuti e analizzare il nostro traffico. Si prega di decidere se si è disposti ad accettare i cookie dal nostro sito Web.
23 dic 2024

La scomparsa di Rollandin

di Luciano Caveri

Muore Augusto Rollandin, una personalità che ha marcato con la sua impronta la comunità valdostana per parecchio tempo.

Augusto, che penso di aver conosciuto più di molti altri, suscitava passioni.

Per me il rapporto con lui è stato in bianco o in nero, come per molti che hanno avuto la possibilità di conoscerlo, oltre l’apparenza. Ed io, tranne periodi grigi d’intermezzo, passai da una conoscenza da ragazzo ad una amicizia politica in chiaro, che poi - come capita - si volse in scuro per le sue scelte in politica. Certi suoi comportamenti, anche nei rapporti interpersonali, non coincisero più ad un punto con il mio modo di pensare.

Oggi - senza troppo ritornare al passato, ma senza artefarlo - riconosco in lui una persona che ha segnato in profondità la mia generazione con una visione che appariva nuova e un cambio di generazione quasi inaspettato.

La scelta di avere una mia autonomia di giudizio non fu - per così dire - una ribellione, ma in politica ognuno deve avere una sua personalità, mai accettando la logica, per me non tollerabile, dell’”Obbedisco!”.

Ora ci si dividerà, dopo la sua morte, in laudatores e in critici feroci: c’est la vie, per chi sceglie l’agone politico e le sue conseguenze.

Ho vissuto con lui momenti di grande comunanza e vincemmo assieme battaglie difficili su questioni complesse per la Valle d’Aosta, poi sono finito dall’altra parte della barricata in posizione di contrapposizione per ragioni che ho spiegato pubblicamente e non le disconosco.

L’ho conosciuto che ero un ragazzo ed era una figura familiare, perché veterinario come mio papà, che fu anche supporto per la sua rapida carriera in politica. Lui mi propose come candidato nel 1987 alle Politiche e l’elezione cambiò il mio percorso. Constatai nel tempo come per lui il potere non prevedesse logiche di squadra e lo dico con tutto il rispetto necessario.

Ora Rollandin entra per molte ragioni nella storia della Valle d’Aosta e penso che a lui e al suo spirito pratico farebbe orrore l’eccesso di retorica e per questo scrivo con sincerità, come ho sempre fatto nei rapporti che ho avuto con lui anche in questa legislatura, quando il destino amaro lo ha colpito in quest’ultimo tratto della sua esistenza.

Sono vicino ai suoi cari per la sua scomparsa.