Sui buoni propositi per il 2025 bisogna riflettere su quanto già espresso in passato. Talvolta si rischia di fare come con le bolle di sapone che scoppiano dopo averle liberate.
Sul tema appare piuttosto carognetta Oscar Wilde: ”I buoni propositi sono inutili tentativi di interferire con le leggi scientifiche. Nascono dalla pura vanità e il loro risultato è un nulla assoluto. Ogni tanto ci regalano una di quelle emozioni voluttuose e sterili che hanno un certo fascino per i deboli: è tutto quello che se ne può dire. Sono semplicemente assegni che gli uomini emettono su una banca dove non hanno un conto corrente”.
Imperativo, invece, Marco Aurelio: ”Gli avvenimenti esterni ti distolgono dai tuoi buoni propositi? Trovati il tempo per imparare ancora qualcosa di utile e smettila di vagare così senza una meta. E guardati anche dal compiere delle sciocchezze, come accade a chi ormai è stanco della vita e non ha uno scopo a cui indirizzare i suoi moti e i suoi pensieri”.
Stanco? No, ci mancherebbe. L’alternativa sarebbe stata - commentavo su X con mio coetaneo - semplicemente non essere ci più!
Tuttavia, per evitare eccessi di ipocrisia, bisognerebbe lavorare di più sui cattivi propositi, che direi possano essere figli dei cattivi pensieri.
Come sempre viene in soccorso l’Etimologico, che così dice del cattivo, vale a dire ”che tende a fare il male, malvagio”: ”FORMAZIONE LATINA DI ORIGINE INDOEUROPEA: lat. captīvu(m) ‘prigioniero’, der. di captus, part. pass. di capĕre ‘prendere’ (⇨ CAPIRE) ► fr. chétif ‘mingherlino, meschino’, sp. e port. cautivo ‘prigioniero, schiavo’. ◆ Il sign. ‘prigioniero’ del lat. captīvus si è conservato in parte del dominio romanzo e nel der. cattività; altrimenti si è evoluto in ‘malvagio’ per ellissi dal lat. crist. captīvus diabŏli ‘prigioniero del diavolo’ ”.
Viene così in mente Nella Divina Commedia di Dante Alighieri, i malvagi sono collocati principalmente nell’Inferno, che è organizzato in cerchi concentrici corrispondenti ai vari tipi di peccato. Dante incontra una vasta gamma di personaggi malvagi, storici e mitologici, che rappresentano peccati puniti secondo la legge del contrappasso. Ecco alcuni esempi significativi: Cerchio VII (Violenti): qui troviamo tiranni, assassini e briganti immersi nel Flegetonte, un fiume di sangue bollente. Tra loro spunta Attila: Re degli Unni, chiamato “flagello di Dio”; nel cerchio VIII (Fraudolenti): I fraudolenti sono divisi in dieci bolge. Un esempio oggi politicamente scorretto e foriero di guai: Maometto e Alì: Nella bolgia dei seminatori di discordia, straziati da un diavolo con una spada; il cerchio più profondo è il Cocito, un lago ghiacciato dove i traditori sono immersi nel ghiaccio. Tra i malvagi spicca il ruolo del terribile Lucifero: al centro, intrappolato nel ghiaccio, mastica in eterno i peggiori traditori: Giuda Iscariota, Bruto e Cassio.
La caratteristica distintiva della punizione dei malvagi nell’Inferno è il contrappasso, per cui la pena riflette in modo simbolico o ironico il peccato commesso in vita.
Visto che all’Inferno non ci voglio andare e dunque non voglio esagerare nei cattivi propositi, dirò quel che metto al centro di miei comportamenti nel 2025.
Sono stufo degli incompetenti, che sono un frutto malato dei nostri tempi e che ci tocca incontrare nella nostra quotidianità. Nuocciono più agli altri che a loro stessi e farò di tutto per evitarli o per segnalarli con un evidenziatore.
Malissimo anche gli invidiosi, che lo stesso Dante - lo ricordo - situa in Purgatorio, perché a causa dell'Invidia (uno dei sette Vizi Capitali), hanno creato discordie, per cui subiscono una pena di tipo infernale, visto che devono stare con le palpebre cucite e indossare un cilicio, poiché durante la loro vita guardavano sempre le cose altrui.
Ebbene, sancisco la fine di certe mie comprensioni e userò, come una spada, quel che ha scritto con acume lo psichiatra Vittorino Andreoli:”L’invidioso non usa mai ciò che ha, gli manca sempre ciò che vuole. Non ha, e non è: cerca di essere e di avere qualcosa che nemmeno conosce e che desidera solo perché appartiene ad altri”.