Utilizziamo i cookie per personalizzare i contenuti e analizzare il nostro traffico. Si prega di decidere se si è disposti ad accettare i cookie dal nostro sito Web.
28 dic 2024

Il ritorno nell’Union Valdôtaine

di Luciano Caveri

La cosa più importante per me nel 2024 è stato il rientro nell’Union Valdôtaine.

Avevo fatto parte della Jeunesse quando ero un ginnasiale ad Aosta ed era stata un’esperienza studentesca formativa in anni in cui eravamo vivaci e la politica non era distante.

Era naturale che per me fosse così, venendo da una famiglia unionista con la figura faro di mio zio Séverin Caveri, fra i fondatori del Mouvement quasi 80 anni fa e per decenni a capo dell’UV e leader politico che spiccava nella politica valdostana.

Da liceale ad Ivrea, senza sconfessare la mia valdostanità, fui vicino alle battaglie per i diritti civili del Partito Radicale, cui restai legato anche quando diventai politico in Parlamento addirittura iscrivendomi, pur restando saldamente unionista.

Già da giornalista RAI seguivo la politica, mantenendo buoni rapporti con tutti e restando legato all’UV, ma con l’impegno nella professione di mantenere la necessaria equidistanza che deve avere chi lavora nel Servizio pubblico.

Poi, come ho raccontato molte volte, arrivò inaspettata la candidatura alla Camera dei deputati e entrai come eletto negli organi del Mouvement. Pur sapendo bene che, specie in un collegio uninominale, come avviene ormai nella sola Valle d’Aosta e lo era sin dal dopoguerra, bisogna saper rappresentare tutti, pur senza venir meno rispetto alle proprie convinzioni.

E questo l’ho fatto per quattro legislature consecutive a Roma e poi come eletto al Parlamento europeo. Per un certo periodo, fra il 1990 e il 1992, quando ero a Roma, a causa di un ribaltone politico l’UV venne sbattuta all’opposizione, io così rimasi il solo eletto apicale del Leone rampante. E fu una vittoria strabordante mia e del rimpianto Senatore Dujany alle Politiche del 1992 contro un accordo elettorale DC-PCI (e quasi tutti gli altri) che fece risorgere l’Union!

Dopo Bruxelles, tornai nel 2003 ad Aosta con le elezioni regionali con un bel risultato elettorale e l’UV ottenne 18 consiglieri su 35, ma pur essendo nettamente primo fra gli eletti - per certe camarille nel Mouvement - dovetti aspettare due anni prima di diventare Presidente della Valle.

Con le Regionali successive rimasi consigliere semplice in un clima interno nell’UV che si stava degradando e che mi spinse con altri esponenti unionisti a lasciare il Movimento e nacque di conseguenza nel dicembre del 2012 l’Union Valdôtaine Progressiste con valori legati sempre all’autonomismo ma contro certe logiche dalla leadership del momento.

Nel 2017 lasciai UVP, ritenendo tradita la linea politica per cui era nato, fondando con chi la pensava come me MOUV’. Eletto consigliere regionale e assessore nel 2020, da lì si cominciò a lavorare in collaborazione stretta con l’UV. Tempi dopo considera, con gli aderenti a MOUV’ la necessità di scioglimento e questo avvenne nel dicembre del 2023 e rimase solo il gruppo consiliare congiunto con Alliance Valdôtaine.

Nel giugno di quest’anno è avvenuta, infine, l’attesa Réunification e la tessera unionista è tornata nel mio portafoglio a conclusione di un processo di “ritorno a casa” che mi ha persino commosso, pur senza rinnegare le motivazioni che mi avevano portato a scelte di rottura. Ma erano anni che predicavo - questo Blog ne è buon testimone - una rappacificazione necessaria per il futuro della Valle d’Aosta e per la mia coscienza.

Questo obbliga ad uno sforzo corale di adeguamento a una società di idee e valori di un Movimento storico debba - senza perdere la sua identità - saper seguire le evoluzioni in corso e avere programmi per il futuro che sappiano anticipare i grandi cambiamenti in corso.

Bisogna pensarci, magari riflettendo su di una frase di Albert Einstein: “La logica vi porterà da A a B. L’immaginazione vi porterà dappertutto”.

L’occasione può essere l’insieme dei festeggiamenti per l’80esimo.